da: Republicamilano.it:
Milano, vigili a caccia degli immigrati
il bus-galera imprigiona i clandestini
Gli stranieri senza documenti vengono fatti salire su un bus con grate sui vetri: è il “bus-galera” usato per gli ultrà, utilizzato per bloccare i presunti clandestini e poi identificarli. A effettuare le operazioni sono i vigili del nucleo Trasporto pubblico, istituito per garantire la sicurezza su tram e bus, ma che di fatto si è specializzato in questi mesi nella caccia ai clandestini in città
Mio dio... questo non c'entra nulla con la sicurezza, solo con il creare odio, paura e insicurezza nella gente. Dove vanno a finire i diritti civili, dove va a finire il principio di presunzione d'innocenza?
Perché una persona dovrebbe aver paura di prendere i mezzi pubblici solo per il fatto di avere la pelle più scura... e dover controllare ogni momento: ce li ho i documenti? e se li ho dimenticati che mi succede? o se non li ho, sono un criminale solo per questo?
Io, se avessi la pelle scura, avrei paura in questo momento.
Ma ce l'ho chiara... però, non riesco proprio a considerarla una fortuna...
La polizia esiste per garantire i diritti e le libertà delle persone, impedendo a chi vuole ledere questi diritti di farlo, è per questo che esiste il concetto di presunzione d'innocenza, se la polizia dovesse per un errore calpestare i diritti di un innocente si troverebbe in un paradosso, cioè di fare quanto dovrebbe invece impedire. E' vero, questo rende il loro lavoro più difficile, ma più giusto. E non è solo questione del colore della pelle, perché quando un principio viene meno, la tendenza purtroppo e che molti altri principi lo seguano a ruota.
Avere la pelle bianca non ci permette di voltare lo sguardo da un'altra parte. Oggi va persa la presunzione d'innocenza per le persone di colore o con un accento strano, domani potrebbe capitare a quelle che parlano troppo, o a quelle che indossano un certo tipo di vestiti, o a chissà chi.
Un principio esiste per garantire se stesso, nella sua totalità. Se ne viene meno una parte, viene meno tutto.
E' un castello troppo fragile questa nostra società, questa democrazia, per permetterci di vedercelo crollare tra le mani.
Anche se ho la pelle bianca, dopo tutto, sento che un po' di paura ce l'ho anche io, perché negli ultimi due anni ho visto l'odio crescere e i principi vacillare, più e più volte, e mi ricordo i racconti sulla guerra e sulla povertà che mi faceva mia nonna, o quelli di una tenera novantenne che incontrai una volta con mia madre, quelli di un vecchio che era scampato ai campi di lavoro in russia, mio nonno no. E ancora, tutti i libri che sono stati scritti nella storia, tanti, troppi.
Qui, adesso non c'è la guerra, e la povertà la teniamo ben nascosta, come una parola scomoda, ma anche l'ultima volta è iniziato tutto così. Un principio che avevamo appena afferrato ha preso a vacillare ed in men che non si dica sono morte milioni di persone attorno a noi.
Che catastrofismo direte voi, beh, io non mi spavento quando vedo un coltello, un coltello è solo uno strumento, mi spavento quando vedo che il mondo di principi e certezze di chi lo impugna è andato in pezzi, perchè allora non c'è più nessun motivo o nessuna ragione per la quale questa persona non dovrebbe usarlo contro di me.
Credo che sia arrivato il momento in cui le persone debbano cominciare a parlare tra loro di questo, di come poter ancora garantire e come dare nuova linfa a questi principi alla base della società, ora che il mondo è di nuovo in rapida evoluzione, perché i sintomi di una malattia cominciano ad essere evidenti. Questi sono i principi della nostra costituzione, che non è quel pezzo di carta diviso in articoli che sta chiuso in qualche bacheca non so dove, quello è solo un riassunto scritto per comodità, la vera costituzione sta scritta nelle nostre teste e se si inizia a dimenticarla non è affatto una cattiva idea ricordarcela l'un l'altro.
il bus-galera imprigiona i clandestini
Gli stranieri senza documenti vengono fatti salire su un bus con grate sui vetri: è il “bus-galera” usato per gli ultrà, utilizzato per bloccare i presunti clandestini e poi identificarli. A effettuare le operazioni sono i vigili del nucleo Trasporto pubblico, istituito per garantire la sicurezza su tram e bus, ma che di fatto si è specializzato in questi mesi nella caccia ai clandestini in città
Mio dio... questo non c'entra nulla con la sicurezza, solo con il creare odio, paura e insicurezza nella gente. Dove vanno a finire i diritti civili, dove va a finire il principio di presunzione d'innocenza?
Perché una persona dovrebbe aver paura di prendere i mezzi pubblici solo per il fatto di avere la pelle più scura... e dover controllare ogni momento: ce li ho i documenti? e se li ho dimenticati che mi succede? o se non li ho, sono un criminale solo per questo?
Io, se avessi la pelle scura, avrei paura in questo momento.
Ma ce l'ho chiara... però, non riesco proprio a considerarla una fortuna...
La polizia esiste per garantire i diritti e le libertà delle persone, impedendo a chi vuole ledere questi diritti di farlo, è per questo che esiste il concetto di presunzione d'innocenza, se la polizia dovesse per un errore calpestare i diritti di un innocente si troverebbe in un paradosso, cioè di fare quanto dovrebbe invece impedire. E' vero, questo rende il loro lavoro più difficile, ma più giusto. E non è solo questione del colore della pelle, perché quando un principio viene meno, la tendenza purtroppo e che molti altri principi lo seguano a ruota.
Avere la pelle bianca non ci permette di voltare lo sguardo da un'altra parte. Oggi va persa la presunzione d'innocenza per le persone di colore o con un accento strano, domani potrebbe capitare a quelle che parlano troppo, o a quelle che indossano un certo tipo di vestiti, o a chissà chi.
Un principio esiste per garantire se stesso, nella sua totalità. Se ne viene meno una parte, viene meno tutto.
E' un castello troppo fragile questa nostra società, questa democrazia, per permetterci di vedercelo crollare tra le mani.
Anche se ho la pelle bianca, dopo tutto, sento che un po' di paura ce l'ho anche io, perché negli ultimi due anni ho visto l'odio crescere e i principi vacillare, più e più volte, e mi ricordo i racconti sulla guerra e sulla povertà che mi faceva mia nonna, o quelli di una tenera novantenne che incontrai una volta con mia madre, quelli di un vecchio che era scampato ai campi di lavoro in russia, mio nonno no. E ancora, tutti i libri che sono stati scritti nella storia, tanti, troppi.
Qui, adesso non c'è la guerra, e la povertà la teniamo ben nascosta, come una parola scomoda, ma anche l'ultima volta è iniziato tutto così. Un principio che avevamo appena afferrato ha preso a vacillare ed in men che non si dica sono morte milioni di persone attorno a noi.
Che catastrofismo direte voi, beh, io non mi spavento quando vedo un coltello, un coltello è solo uno strumento, mi spavento quando vedo che il mondo di principi e certezze di chi lo impugna è andato in pezzi, perchè allora non c'è più nessun motivo o nessuna ragione per la quale questa persona non dovrebbe usarlo contro di me.
Credo che sia arrivato il momento in cui le persone debbano cominciare a parlare tra loro di questo, di come poter ancora garantire e come dare nuova linfa a questi principi alla base della società, ora che il mondo è di nuovo in rapida evoluzione, perché i sintomi di una malattia cominciano ad essere evidenti. Questi sono i principi della nostra costituzione, che non è quel pezzo di carta diviso in articoli che sta chiuso in qualche bacheca non so dove, quello è solo un riassunto scritto per comodità, la vera costituzione sta scritta nelle nostre teste e se si inizia a dimenticarla non è affatto una cattiva idea ricordarcela l'un l'altro.