martedì 2 dicembre 2008

Come ogni uomo




Come ogni uomo, temo
che sia l'aridità sopraggiunta
a consolarmi dei troppi
pianti lasciati alla terra.
Temo, che sia questo vento
a trascinarmi oltre
le foglie già cadute
e la polvere gelata.
In questo freddo, che è sovrano
quando la mano trema
e cede il passo
come un docile cavallo,

ed invece vorrei amare:
come un folle la cui corsa
non si sa interrompere,
come un santo dalle membra
straziate per fede
in una fede che non lo rassicura,
ma che non ha polso
per trattare da giullare
nel circo degli inferi,
come spetterebbe ad ogni credo
che non si volti indietro
a tendere una mano
ai suoi derelitti uomini.

Vorrei amare
per poterlo urlare
e ancor di più
vorrei amare
per poter davvero dire
che senza amore non sono uomo
ma son pezza da coprire i cadaveri
e cencio per svestire i poveri,
e lasciare al destino
gli ultimi brani
di questa carne immonda.

Se non posso amare,
cos'altro posso fare?
cosa ho da dare
ad un mondo che tutto sì è preso
e tutto ha seviziato
in copiose dosi,
versando nel proprio calice
il sangue dei popoli
e le lacrime e il seme
e tutto quanto possa avere
nel nome suo e di chi lo governa?

Perché è nero il giorno
senza l'amore a proteggere gli occhi
ed è la troppa luce ad accecare,
è il troppo dolore a stordire,
quando senza bende
le carni dell'uomo
sono solo il lauto pasto da dare al domani
prima ancora che l'alba abbia inizio.

Voglio amare.
Solo questo voglio, perché
di tutto quanto orpella il mondo
non posso fare nulla più che un mucchio
da lasciare intero al vento,
che almeno lui
se ne possa compiacere.



Zani Ettore - Novembre 2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un uomo diverso dai principi azzurri bastardi! ;) a parte gli scherzi, è un testo molto bello....