venerdì 28 marzo 2008

Vicolo cieco

Ok, ciak si gira. Adesso devi cominciare a correre. Ma perché diavolo lo hai fatto poi? E che importa quel che è fatto è fatto. Però che adrenalina nel rompere il vetro, nell’arraffare a caso tra i luccicanti oggetti disposti a file sul panno verde. L’idea ti è venuta in un lampo vero? Ti è sembrato un mistero disciolto nel sangue che pulsava, vero? Hai pensato senza che il tuo cervello si accorgesse delle molle e degli ingranaggi che scricchiolavano furbescamente. Hai agito con ancora più rapidità, riempiendoti le tasche d’orologi e ammennicoli dorati, mentre la sirena gracchiava al mondo il tuo piccolo spasimo di gioia. La senti ancora uggiolare come un cane ferito dietro di te, urla di disperazione ma alle tue orecchie arriva una nota di felicità. Hai strappato quel povero ed insignificante oggetto alla sua inutilità, adesso può gridare battaglia e sperare nella vendetta contro di te.
Ha scatenato l’inferno quella puttanella di sirena a dire il vero eh? Guarda, la polizia ti ha visto. Arrivavano dalla via parallela e non ti hanno incrociato per puro caso. Però adesso risalgono in macchina quei due mastini vestiti di blu e già stanno ingranando la marcia. Senti dietro di te il motore che viene liberato, scatenato al tuo inseguimento ora che la frizione non lo frena più. Ma anche tu hai un gran motore ragazzo, pompa sangue come un forsennato e stuzzica i centri nervosi. Prendi la strada a destra piccolo. Sì quella del benzinaio. Ok, adesso continua fino al semaforo. No, fermati, cos’è quell’ombra dietro la siepe? Ti stanno aspettando i furbi, si sono già posizionati per bene attorno al quartiere. Non c’è problema, segui il mio ragionamento: loro non sanno che io sono con te, non se l’aspetterebbero mai una cosa del genere. Adesso credono che perderai la testa e ti arrenderai, o che farai un’altra cazzata del genere e cadrai in pieno nelle loro trappole da quattro soldi. No! Non è così vero? Bene, adesso corri, i mastini mugghiano di piacere alle tue calcagna, vogliono prenderti ma a noi non va mica bene. Perfetto, senti come gira bene, senti come sei oliato, come vai su di giri, sei un motore umano, una fuoriserie superaccessoriata.
Il parco, il parco è la nostra via, salta oltre la ringhiera. Continua. La stradina che lo attraversa è sterrata e stretta; saranno costretti a fare il giro ma così ti perderebbero. Vedi, scendono dalla macchina adesso. Siamo alla pari. Hanno già perso. Respira cucciolo, respira. Non può permettere che il tuo motore perda colpi. Devi fare un bel tuffo nei tuoi polmoni e riuscire fuori con manate d’aria fresca, capito? Bravo! Ecco ora. Scendi da quel declivio. Porta ad un vicolo cieco ma non ti preoccupare, io so una cosa che li lascerà di stucco quei babbei.
Oh cazzo!!! Che ci faceva lì quel sasso? Rialzati bastardello, in fretta dai, cazzo. Oh, così, bravo. Sono vicini i policemen ma non ti preoccupare, loro sono geneticamente modificati per perdere; non con me, con me non possono vincere. Finché io sto con te loro non ti acciufferanno. Tranquillo bambolo, un po’ di sfiga capita a tutti, un sasso? Cos'è? Solo uno sputo del cielo sulla mia strada. No bello, adesso non ci puoi ripensare, io non sono una corsia a doppia percorrenza, io sono un vicolo cieco come questo sul quale ora corri (i due mastini blu la dietro sorridono, credono di averti in pugno e pensano di te che sei una gran testa di rapa; poveri scemi), capito? Io non ho ripensamenti, io ho solo vie di scampo e tunnel segreti. Li apro nella tua anima e li richiudo dietro di me, scappo sempre da tutto e tutto scappa da me, io non ho paura piccolo frocetto, sono la voce di tua madre che ti dice di stare ritto sulla sedia, sono la cinghia di tuo padre se non l’hai ancora capito. Il guaito del tuo cane, sì, il tuo amato Robbie, quando l’hanno soppresso per quel piccolo tumore… che sfortuna quel cagnolino, così sano fino alla settimana appresso vero? Chissà di chi è la colpa? Beh, sentimi, io non sono qui per perdere per cui ora corri. Salta. Ora!!!!
Urla adesso, urla, fai sentire al mondo che sei un lupo. Li abbiamo fregati, non lo sapevano quei cretini di Abramo. Ecco, li vedi come sono terrorizzati. Abramo non li lascerà passare, tranquillo. Ti urlano di arrenderti? E non ascoltarli. Hanno la pistola? Non la useranno tranquillo, io vinco sempre. Sai, Abramo è qui da un sacco di tempo. In fondo al vicolo c’è l’uscita posteriore di un locale di spogliarelli ed Abramo è l’antifurto del padrone, mio vecchio amico il padrone di quel locale. Io gli ho regalato Abramo che era un cucciolo. Lui lo ha bastonato, lo ha affamato e umiliato per bene ed adesso Abramo è perfetto.
Scavalca forza, non farti pregare.
Visto? Siamo dall’altra parte e loro non ti hanno fatto nulla, gli rode il fegato ma possono solo tornare indietro. Corri ancora un po’, solo un attimo, per mettere della strada tra noi e quei due.
Adesso siamo al sicuro ragazzo.
Perché mi guardi così?
Ah, è per via dei gioielli vero? Sono solo della bigiotteria, lo so. Ho cercato di dirtelo ma non mi hai ascoltato. Non dire che sorrido di te ragazzo, io non ho un volto come faccio a ridere. E poi, ascoltami non è vero che ti ho detto che vinco sempre? Bene, ragazzo, ho detto che IO vinco, non tu.



Zani Ettore – Giugno 2004

1 commento:

Anonimo ha detto...
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