lunedì 17 marzo 2008

La rosa dei venti

La mia coda di lettura è arrivata alla dozzina di libri, tra un po' dovrò mettermi un elastico al polso e tirare forte quando sono in prossimità di una libreria. E' una Tecnica comportamentista, cioè una bestemmia per il 50 per cento degli psicologi, un passo della bibbia per i rimanenti. Ma tant'è, vi farò sapere se funziona!?

Avrei anche voglia di scrivere ma tendenzialmente dopo le cinque righe mi rendo conto che i miei pensieri assomigliano ad un formicaio appena calpestato: non ce ne sono due di numero che vadano nella stessa direzione. Tirarne fuori una storia concreta sarebbe un miracolo, ma se proprio dovessi fare un miracolo allora preferirei saper trasformare l'acqua in vino, voi che dite?
No i miei pensieri sono particelle atomiche riscaldate che scappano alla rinfusa sballottandosi le une contro le altre. Omini disegnati su una cartina topografica.
Me ne immagino uno fra tanti che non trova più la rosa dei venti se ne fugge di qui e di lì chiedendo a tutti: "Senti, ma tu l'hai mica vista questa rosa?"
"Io no, e tu?"
"E ti pare che lo chiedevo se... no senti lascia stare... io prendo di quì, tu vai di là che è meglio!"
"Ok"
"Ok, ciao, buona fortuna"
"Anche a te"
"Addio"
"Addio"

"Ciao senti, non è che sai da che parte per la rosa dei venti?"
"mmm, io no, e tu?"
"..."

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